Materiali non strutturati per il gioco all’aperto

Includere materiali non strutturati nel gioco all’aperto incrementa le opportunità di esplorazione e scoperta dei bambini. La natura è una fonte inesauribile ed economica in cui reperirli, e molte sono le ragioni che suggeriscono di ‘sfogliare’ ogni giorno il suo catalogo per procurarsi ogni novità!

Offrire materiali non strutturati, anche nei giochi all’aperto, permette ai bambini di avere l’opportunità di essere curiosi, creativi e di dirigere autonomamente i propri giochi. Non ci sono regole o aspettative sul come questi materiali debbano essere usati, nessuna specifica sequenza da seguire, nessun modo giusto o sbagliato, nessun obiettivo finale da raggiungere o realizzare.
Un ambiente ricco di materiali non strutturati sicuri, ma che forniscono costantemente nuove possibilità per giochi aperti, nei primi anni di vita è estremamente importante. Questo incoraggia il gioco di immaginazione, le abilità di linguaggio, il gioco di ruolo, il problem solving, il lavoro di gruppo, la sperimentazione dei rapporti di causa ed effetto, di prova ed errore e le forme di pensiero creativo. È anche un modo molto economico per educatori e genitori di offrire le più semplici ma migliori risorse di gioco.
Cosa sono i materiali non strutturati?
Quindi cosa sono questi magici materiali che possono offrire tutte queste meravigliose opportunità di apprendimento? In altre parole, molto semplicemente, sono fondamentalmente solo materiali che si presentano senza nessuna specifica direzione da seguire per il loro utilizzo. Non c’è nessun particolare modo, giusto o sbagliato, di usarli e possono essere usati da soli o combinati con altri.
Diversamente da uno strumento elettronico o un gioco, che permettono di fare un paio di azioni stabilite quando il bambino ne pigia i bottoni, o di un trenino che può solamente andare intorno ad una pista, un bambino può decidere come vuole manipolare questi materiali aperti e costruire su di loro il proprio gioco. I bambini diventano così scienziati, ingegneri, inventori, artisti, esploratori ed investigatori intelligenti.
I bambini di tutte le età possono muoversi, trasportare, riprogettare, ricreare e combinare i materiali non strutturati in tutti i modi che vogliono. Possono decidere di lavorare con i materiali da soli o in un gruppo ed essenzialmente, diventano così davvero partecipanti attivi del proprio apprendimento. Offrire l’accesso a questi materiali ogni giorno, sostiene inoltre il consolidamento di schemi, abitudini e modelli di comportamento ripetuti che i bambini mostrano spesso attraverso il loro gioco. […]
I materiali non strutturati sono chiamati anche materiali di recupero e possono includere una larga varietà di risorse. Non devono essere solo di origine naturale, possono comprendere anche manufatti. Possono essere grandi (ma comunque devono poter essere movimentati) o piccoli e non hanno mai bisogno di essere costosi!
Una delle cose meravigliose dell’usare questi materiali per gli educatori – specialmente per coloro che lavorano in sezioni miste – è che sono appropriati per tutte le età e i bambini li manipoleranno e li useranno in modi diversi secondo le loro proprie specifiche età e il loro “palcoscenico” di sviluppo. Possono essere usati anche un giorno dopo l’altro in modi diversi! Al posto di una scatola di giocattoli che di solito diventano inutili dopo una certa età, i materiali non strutturati continuano ad essere flessibili ed offrire crescenti opportunità di creatività e apprendimento.

Perché includere materiali non strutturati negli ambienti di gioco all’aperto
I materiali non strutturati e di recupero sono solamente appropriati per l’uso in classe al coperto? Decisamente no, nei servizi possono giocare un ruolo enorme negli ambienti di gioco all’aperto!
Quando noi offriamo solamente un’area di gioco all’aperto con attrezzature fisse, limitiamo inavvertitamente la creatività dei bambini, i loro movimenti, la possibilità di sperimentazione e di problem solving. Non stiamo certamente dicendo che non avrebbero dovuto essere installate nei nostri cortili ed aree di gioco risorse di questo tipo, perché anche loro giocano un ruolo, ma che ci deve essere un equilibrio tra strutture fisse e materiali non strutturati. Questi non sono costosi, si possono reperire con costi minimi o nulli, diventando efficienti in termini di economici per gli educatori.
Ci si può chiedere come aggiungere questi materiali alla progettazione educativa, senza che si pensi che così l ‘non si sta facendo niente’ o che lo si fa ‘solo per non investire risorse’.
[…] Si possono incorporare facilmente giochi e materiali non strutturati nella progettazione elencando semplicemente quelli che si decide di rendere disponibili alla scelta dei bambini e successivamente integrando con descrizioni, riflessioni ed osservazioni sul come i bambini li usano. In questo modo si rende evidente come l’apprendimento evolve attraverso questi materiali e questo tipo di gioco. È possibile appuntarsi tutto ciò a parte, assicurandosi però che le osservazioni (di gruppo o individuali) che vengono registrate siano significative e di rilievo per ragioni predefinite, e documentate.
[…] Quando includiamo materiali non strutturati e di recupero nell’ambiente di gioco all’aperto questo permette altresì ai bambini di correre alcuni rischi, di sfidare le proprie possibilità e percepire di avere il controllo del proprio ambiente. Essi possono così ampliare i propri orizzonti di gioco, esplorare, portare, montare e smontare materiali e metterli di nuovo insieme, riordinarli in base alle proprie necessità, studiare come trasportare materiali pesanti. Sono loro a decidere come saranno usati.
È affascinante per gli adulti guardare questi movimenti e tutto ciò offre numerose possibilità di osservare e documentare le molte opportunità di apprendimento che si stanno realizzando.

Come essere pronti ad usare materiali non strutturati nelle aree gioco all’aperto
Il termine materiali di recupero sembra essere un po’ uno slogan nei servizi alla prima infanzia e non è certamente nuovo. Ma come può essere avviato un progetto che li includa? Il consiglio è di cominciare “in piccolo” e fare alcune esperienze di durata limitata finché ci si sente più fiduciosi sul come usare e presentare l’accesso a questi materiali. Si può partire attrezzando uno spazio dove queste risorse siano a disposizione, per poi ampliarne l’utilizzo. Ecco alcuni spunti per partire:
– scrivere una lista dei materiali che si desiderano procurare e delle fonti e dei modi con cui procurarseli;
– coinvolgere anche le famiglie in questa ‘caccia’;
– costruirsi una propria raccolta da visite a parchi, spiagge, passeggiate, chiedendo a famiglia ed amici di contribuire;
– ricordarsi che la proposta di materiali di questo tipo ai bambini comporta sempre una piccola prova perché le possibilità di utilizzo dipendono dall’età e dal gruppo di bambini;
– avere cura dei materiali che abbiamo deciso di usare, controllandoli e sostituendoli;
– ricordarsi che in alcune situazioni essi funzioneranno sempre, in altri casi no, ma questo non significa che si debbano abbandonare del tutto, si possono sempre riproporre;
– è possibile usare inviti e provocazioni all’utilizzo, purché non se ne penalizzino le possibilità di esplorazione attraverso proposte chiuse e strutturate: se i bambini decidono di utilizzare i materiali in un’altra direzione, occorre indietreggiare e stare a vedere quello che loro propongono con quello che si è predisposto. Dobbiamo considerare i nostri inviti solo un trampolino di lancio;
– indietreggiare non significa abdicare al proprio ruolo, perché occorre comunque essere disponibili per offrire appoggio ed aiutare a risolvere problemi se i bambini ne hanno bisogno e lo richiedono;
– è infatti di estrema importanza invece incoraggiare le discussioni, osservare e valutare come essi usano i materiali, provando a fare previsioni su cosa avrebbero bisogno per continuare con il loro progetto;
– predisporre soluzioni per il riordino e la conservazione, che permettano di tenere i materiali organizzati ma disponibili per il gioco: cesti o contenitori devono essere posti a livello dei bambini ed essere accessibili sempre;
– occorre essere consapevole delle necessarie precauzioni di sicurezza che tutti gli educatori dovrebbero conoscere;
– permettere alle opportunità di gioco all’aperto (e questo non è facile per alcuni) di essere, ad uno sguardo, un po’ più ‘disordinate’ e meno ‘sistemate’: questo indica che sono state usate!
– chiedersi quindi se tutto ha bisogno di essere ritirato alla fine del giorno o se ci sono delle cose che possono essere lasciate fuori ‘pronte’ per il gioco di domani: può essere più difficile, ma lasciare i materiali per un giorno o due così come i bambini li hanno lasciati significa che essi possono continuare a ritornare ai loro giochi e progetti e questo sarà prezioso.

Per approfondire Traduzione e adattamento da The empowered educator di CO

Materiali naturali